Meta prediletta degli Sforza, Vigevano vive alla fine del quindicesimo secolo un periodo di splendore economico, culturale e artistico, il cui simbolo universalmente noto è la sua Piazza Ducale.
Nel cuore della Lomellina sorge Vigevano, il secondo centro per estensione e popolazione della provincia di Pavia. Fondata intorno all’anno Mille, la città ha vissuto il periodo di maggior fulgore in epoca rinascimentale. Raccolta intorno alla bellissima Piazza Ducale, Vigevano è stata meta prediletta degli Sforza e soprattutto di Ludovico il Moro, signore di Milano, il quale ha voluto trasformarla in una seconda Milano. Per farlo si è circondato di una corte illustre, frequentata da intellettuali e artisti, tra cui il Bramante e Leonardo da Vinci. Da questo punto di vista alla fine del quindicesimo secolo nessuna città italiana ha potuto vantare la presenza contemporanea di uno tra i maggiori architetti della storia e il genio vinciano. Questo mix esplosivo di creatività artistica unito al “gemellaggio” con la vicina Milano, ha permesso a Vigevano di vivere un periodo di splendore economico, artistico e culturale davvero straordinario.
Non a caso Vigevano è definita la perla più rappresentativa del Rinascimento italiano, uno scrigno pieno d’arte, insomma, tanto che per visitarla adeguatamente occorre concedersi ben più di una giornata. A partire dai luoghi simbolo della città: il Castello, la Piazza Ducale, il Duomo e la Torre del Bramante. Una perla che ha tutte le carte in regola per aggiudicarsi il titolo di “Capitale italiana della cultura 2021”, e battere le altre 43 città italiane che hanno presentato la domanda.
Vigevano e la sua piazza
Cuore della vita della città è l’impressionante e maestosa Piazza Ducale, uno degli esempi più interessanti di architettura urbanistica rinascimentale lombarda del XV secolo, vero e proprio capolavoro artistico.
Voluta da Ludovico il Moro come anticamera d’ingresso all’imponente Castello visconteo-sforzesco, è stata costruita tra il 1492 e il 1494 su progetto del Bramante. Durante i lavori sembra che anche il grande Leonardo da Vinci abbia fatto visita al cantiere e che proprio lì avrebbe trovato l’ispirazione per realizzare alcuni disegni apparsi poi nei suoi celebri codici.
Piazza Ducale appare al visitatore come un rettangolo allungato di 134 per 48 metri, edificato su tre lati mentre il quarto è rappresentato dalla facciata della Cattedrale. I portici sono la vera e propria cornice della grande piazza le cui arcate sono sorrette da 84 colonne con capitelli tutti differenti tra loro. Sopra ogni colonna c’è un medaglione che ritrae personaggi dell’epoca romana e rinascimentale con alcuni motti e proverbi.
In origine la piazza si presentava diversamente: l’attuale forma architettonica è infatti opera del vescovo-architetto Juan Caramuel Lobkowitz che, nel 1680, completò il quarto lato con la facciata barocca della chiesa, eliminando la rampa d’accesso al castello e i due archi trionfali.
Il Duomo, raro esempio di architettura barocca, è stato ricostruito nel 1531 su una precedente chiesa tardogotica. Spicca per la facciata concava che gli fu sovrapposta nel 1680 in modo da camuffare la disposizione asimmetrica rispetto alla piazza antistante. Una sorta di fondale scenografico il cui settore di sinistra maschera l’accesso alla via laterale.
Nell’interno, in cui prevalgono i marmi policromi tipici del periodo settecentesco, si trovano tra le altre opere un trittico di scuola lombarda di inizio Cinquecento e il cinquecentesco monumento funebre al vescovo Galeazzo Pietra. Dalla sagrestia si accede al Museo del Tesoro del Duomo, in cui si conservano corali e codici miniati, un reliquiario in argento cesellato d’oro di scuola lombarda, una collezione di arazzi fiamminghi.
Ancora oggi Piazza Ducale rimane l’accesso principale al Castello Visconteo Sforzesco: basta salire lo scalone, che si trova sotto la Torre del Bramante, per accedere al cortile del Castello. Sorto in periodo antichissimo, il Castello è stato riedificato da Luchino Visconti nel 1345 e finemente abbellito da Ludovico Il Moro, che ne commissionò sempre al Bramante, il progetto di risistemazione. La cosiddetta Torre del Bramante, eretta tra il 1492 e il 1494 sui resti di una precedente, rappresenta di fatto l’ingresso d’onore al Castello, un vero e proprio simbolo della città. Dalla Torre si può godere di un ottimo panorama dell’intera area monumentale e non solo.
Tra un museo e l’altro
Una volta a Vigevano non si può non dedicare un po’ di tempo ai musei cittadini, tanto più che si trovano all’interno della sede quattrocentesca del Castello Sforzesco. In particolare la Leonardiana, un museo dedicato a Leonardo da Vinci che qui fu a lungo ospite. Sopra le scuderie ha invece sede la Pinacoteca Civica “Casimiro Ottone” che raccoglie le maggiori opere di artisti lomellini. Anche il Museo archeologico nazionale è ospitato nell’imponente castello nelle cui sale sono mostrati i reperti storici provenienti da scavi nella zona della Lomellina, relativi a diverse epoche, dall’Età celtica a quella altomedievale. Infine il Museo della Calzatura “Pietro Bertolini” rappresenta l’unico museo pubblico in Italia dedicato alla storia e alla evoluzione della calzatura.